Oggi, 1 aprile 2009, Google presenta CADIE, Entità Cognitiva Autoeuristica a Intelligenza Distribuita (Cognitive Autoheuristic Distributed-Intelligence Entity). Potete leggerne di più seguendo questo link.
Ma questa non è la vera notizia: la bomba è che tutti i server di Google (come si può evincere dagli header HTTP) sono passati da oggi dall'obsoleto GWS al potentissimo, mitico, immarcescibile Sinclair BASIC, su hardware ZX Spectrum.
Resta da stabilire se i server siano i diffusissimi 16KB o i più di nicchia 48Kb...
Sicuramente difficile è stato il reperimento dei necessari Microdrive, dal momento che le musicassette hanno mostrato performance non adeguate al volume di traffico. Alcuni "rumors" riportano il probabile passaggio al Sinclair QL per l'anno prossimo.
UPDATE (ore 12.00)
Visto il clamoroso calo di performances, Google è repentinamente passato ad HAL 9000.
UPDATE (ore 13.00)
Non riesco a stare dietro ai sysadmins di Google. Adesso il webserver è Landru (riattivato, presumo, dopo essere stato riprogrammato con scopi meno olistici del passato).
UPDATE (ore 18.00)
Gli altri "server" (che ho beccato, lavoro permettendo) sono stati:
Se non li conoscete, trovateli voi sul web.
Il mio inseguimento finisce qui...
Faceva parte di una serie di componenti di una band fantascientifica (un'idea per un fumetto) che ovviamente è morta lì, come molte (buone?) idee. Avevo scansionato solo questo e non ho idea se gli altri componenti (bassista, tastierista e batterista) esistano ancora e, nel caso, dove diavolo siano finiti.
Come al solito (come indicato nella colonna di destra, in assenza di altre specifiche) potete usare l'immagine come più vi piace...
China (o pennarello?) su carta
Un CMS è un "Content Management System" (Sistema di gestione dei contenuti). Qui si parlerà soprattutto di CMS per il web e in particolare di quelli "open source". Viste le mie competenze ristrette, all'interno di questo lodevole sottinsieme citerò soprattutto piattaforme di CMS basate su PHP/MySQL, ma sappiate che non sono le uniche disponibili.
Molto brevemente, si tratta di un sistema di pubblicazione sul web che permette (quasi) a chiunque di gestire siti più o meno grandi senza dover chiamare il famigerato "tecnico" (Web Agency, Web Designer, cugino smanettone).
CMS può essere inteso in senso lato: due script sul server creati ad hoc per aggiungere delle news in home page; tuttavia normalmente (e qui mi riferirò soprattutto a questo secondo caso) si intende con CMS un pacchetto molto più esteso, che comprende quasi sempre molti servizi essenziali.
Sul mio post più popolare (Caccia al tesoro) ho ricevuto parecchie richeste di indovinelli (per grandi e piccini) e ho pensato di seguire il vecchio adagio (cinese, ovviamente) "se un uomo ha fame, non dargli un pesce: insegnagli a pescare". Probabilmente preparerò comunque nuovi indovinelli per i più pigri (o affaccendati), ma ci tengo comunque a dare una mano a chi vuole esplorare questo mondo in autonomia.
Vi assicuro che poche cose danno soddisfazione come vedere i bambini felici dopo una caccia al tesoro di cui voi avete creato gli indovinelli!
Dunque, partiamo da un oggetto qualunque, qualcosa che abbiamo davanti agli occhi tutti i giorni: ora vedo sul tavolo una bottiglia di vino.
Per controllare i campi di una form (di solito campi obbligatori e email ben formata), ci sono due modi: lato server e lato client.
Il primo metodo è senz'altro più sicuro, ma spesso più complicato: si deve conoscere un linguaggio di scripting lato server, sorgono complicazioni per il mantenimento dei campi già compilati (specialmente se la form è inviata con il metodo POST). Inoltre capita spesso che un utente non smaliziatissimo non sia in grado (non solo perchè non sa, ma perchè non può) di occuparsi del lato server: magari la form "va" ad uno script che il provider ha già pronto all'uso.
In questi casi fa gioco il controllo lato client, ottenuto tramite Javascript.
Questa illustrazione (poi scartata) faceva parte el percorso per trovare lo stile di una rivista allora appena nata: Impresa&Stato.
La rivista si trasformò poi in un "foglio", praticamente privo di illustrazioni.
Tant'è. Mi restano nei cassetti decine (forse più di cento) acquarelli, che però qui, per ovvie ragioni, non posso postare.
Acrilico (l'olio degli illustratori) su tela
Probabilmente ti capita (almeno: te lo auguro) di sognare ad occhi aperti. Sull'autobus, sul water, prima di addomentarti, un'idea ti coglie e ti trasporta in un mondo diverso. La premessa più banale ("ho vinto al superenalotto") o quella più fantasiosa ("è scomparso in un secondo il 90% del genere umano") rotolano in una valanga di conseguenze fantastiche che il tuo cervello dipana per te senza fatica. E tu le segui, quasi sfuggendo alla tua realtà ma, in vero, riaffabulandola.
Per me, praticamente da sempre, le tre fantasie più ricorrenti sono:
Analisti: al lavoro!
Vorrei soffermarmi un momento sulla terza, perchè ultimamente mi succede una cosa strana.
Questa, in particolare, era stata scritta al tempo in cui l'allora presidente del consiglio cianciava sulla supposta superiorità dell'occidente. Mi sembra tristemente tornata di moda...
Tuttavia il mio intento, questa come le altre, è di parlare da un angolo un po' più ampio, di fare delle favolette con una morale, se non universale, almeno generale.
Si parva licet componere magnis, mi piace pensarle un cocktail fra Esopo e Brecht.
Questa prima polistrocca è un gioco sull'autoreferenzialità inconsapevole, quella gabbia ideologica in cui tutti, troppo spesso, siamo imprigionati: odio i violenti; li picchierei tutti!
Ha parlato il Presidente
e lo voglio riportare,
se sei un minimo paziente
puoi provare ad ascoltare:
"Appartengo a una cultura
che in millenni si è formata
e la verità matura
che alla fine è risultata
è che nessun uomo al mondo
deve esser superiore;
se capiamo questo a fondo
ed al vero apriamo il cuore
non possiamo non vedere
che in confronto a tutti i mori,
con le loro barbe nere,
noi siam certo superiori!
Sono tornato dalle vacanze.
Passata la goduria di stare 15 giorni per 24 ore al giorno con i miei amori, sono tornato al lavoro con quella che mia moglie chiama la slandra, che tuttavia mi sono dovuto far passare subito.
Ecco dunque anche un disegno per grandi e bimbi, fatto per una favola che è nata ma non ha mai preso il volo.
Aerografo (miii, la preistoria...) su carta
Buone vacanze a chi le farà e buone cose al resto del mondo.
Il dinamismo, contrariamente a quanto verrebbe da pensare ad un non tecnico, non ha niente a che vedere con eventuali movimenti (animazioni, multimedialità varia) nella pagina.
Per dinamica si intende una pagina il cui contenuto non è prefissato, ma viene (parzialmente o interamente) generato in tempo reale in base alle richieste dell'utente.
L'esempio più chiaro e noto a tutti è quello dei motori di ricerca: ovviamente non sono presenti sul server di Google (a.e.) tutte (miliardi?, migliaia di miliardi?) le pagine associate alle possibili combinazioni di termini che un utente immette nel box di ricerca, ma le pagine vengono create al volo, con links, numeri di pagine interni, pubblicità etc.
Ma facciamo un passo indietro...
I titoli di questa template de Serendipity (il software che gestisce il Blog) sono fatti in Flash. Grazie ad un noto script di Deconcept, il contenuto dei titoli, sebbene in flash (notoriamente indigesto ai motori di ricerca), viene correttamente indicizzato. Ovviamente il contenuto è dinamico e viene generato automaticamente dal software del Blog. Tramite una variabile, viene passato a Flash (swf) che crea l'effettino tipo macchina da scrivere.
Questa sarebbe dovuta diventare l'illustrazione per l'etichetta di un vino. Il vino esiste ancora, questa etichetta, evidentemente, no. Le ipotesi grafiche, come spesso accade, erano tre, ma questa è l'unica con un'illustrazione che valesse la pena di essere recuperata. Vedo con (dis?)piacere che i due aironi, pur asciugati, sono stati però usati tali e quali...come era del resto in uno degli altri layout.
Le creazioni, se come i figli sono spesso ingrate, come questi dan piacere a vederle andare sulle loro gambe.
Aquarello su carta e computer
Sei sauintrcmee ccapae di crnmderpoee qsuai ttute le plraoe utase in qsetuo tseto e sctumiearne il sigcifainto glarenee sbebnee smebri strctio in un ligugiagno esxettarrtrree.
Come è possibile? Prova a pensarci. Quando leggi, cosa fai? Ricevi dei dati in ingresso e li trascrivi su una lavagna vuota nella testa? O parti cercando comuque di dare un senso all'accozaglia di lettere, pensando a priori che un senso ci debba essere? Leggi le lettere, le parole o l'intera frase tutta insieme? O salti da un livello all'altro continuamente? Queste capacità possono essere simulate o, in altri termini: è possibile scrivere un programma che fa quello che fai tu in questo caso? Da dove partiresti per scrivere un programma simile?
Per adesso basta domande. Questa è la prima puntata di spigolature di filosofia impertinente in cui, ligio al sottotitolo del blog, spazierò fra percezione, ontologia e ideologie, passando per paradossi e zen.
La domanda è retorica, non filosofica: in questo periodo so abbastanza bene chi sono.
Nasco a Milano nel 1968.
Lì cresco e studio prima al liceo scientifico, poi a Filosofia (indirizzo logico-epistemologico, ma non finisco).
Partecipando al movimento della Pantera (chi se lo ricorda?) rivoluziono la mia vita andando a vivere da solo (più o meno: con tre persone, ma questa sarà un'altra storia) e inizio a lavorare per arrivare a fine mese.
All'inizio ho fatto di tutto: il classico pony, la ricerca dell'acqua nel Varesotto, animatore a centri estivi, dipendente di una color designer (sic!). Ma la mia professione principale è stata per anni l'illustrazione.