Polistrocche (1)

Martedì, 19 settembre 2006
Questa storiella in rima inaugura una serie (non lunghissima, non preoccuparti) di filastrocche politiche. Politiche perchè nate come scritti "d'occasione", sulla scia di forti emozioni che, nonostante tutto, alcuni fatti socialmente rilevanti (mi) sanno ancora dare.

Questa, in particolare, era stata scritta al tempo in cui l'allora presidente del consiglio cianciava sulla supposta superiorità dell'occidente. Mi sembra tristemente tornata di moda...

Tuttavia il mio intento, questa come le altre, è di parlare da un angolo un po' più ampio, di fare delle favolette con una morale, se non universale, almeno generale.
Si parva licet componere magnis, mi piace pensarle un cocktail fra Esopo e Brecht.

Questa prima polistrocca è un gioco sull'autoreferenzialità inconsapevole, quella gabbia ideologica in cui tutti, troppo spesso, siamo imprigionati: odio i violenti; li picchierei tutti!


Ha parlato il Presidente
e lo voglio riportare,
se sei un minimo paziente
puoi provare ad ascoltare:

"Appartengo a una cultura
che in millenni si è formata
e la verità matura
che alla fine è risultata
è che nessun uomo al mondo
deve esser superiore;
se capiamo questo a fondo
ed al vero apriamo il cuore
non possiamo non vedere
che in confronto a tutti i mori,
con le loro barbe nere,
noi siam certo superiori!


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Elefanti topi e formaggio

Mercoledì, 6 settembre 2006

Sono tornato dalle vacanze.
Passata la goduria di stare 15 giorni per 24 ore al giorno con i miei amori, sono tornato al lavoro con quella che mia moglie chiama la slandra, che tuttavia mi sono dovuto far passare subito.

Ecco dunque anche un disegno per grandi e bimbi, fatto per una favola che è nata ma non ha mai preso il volo.

Aerografo (miii, la preistoria...) su carta

 
 

Vacanze

Lunedì, 7 agosto 2006
Ai miei due lettori: vado in vacanza con la Betta e il Pietro.
Quindi, fino a fine agosto, il blog starà fermo.

Buone vacanze a chi le farà e buone cose al resto del mondo.

 
 

Pagine statiche e pagine dinamiche

Giovedì, 3 agosto 2006

Il dinamismo, contrariamente a quanto verrebbe da pensare ad un non tecnico, non ha niente a che vedere con eventuali movimenti (animazioni, multimedialità varia) nella pagina.

Per dinamica si intende una pagina il cui contenuto non è prefissato, ma viene (parzialmente o interamente) generato in tempo reale in base alle richieste dell'utente.

L'esempio più chiaro e noto a tutti è quello dei motori di ricerca: ovviamente non sono presenti sul server di Google (a.e.) tutte (miliardi?, migliaia di miliardi?) le pagine associate alle possibili combinazioni di termini che un utente immette nel box di ricerca, ma le pagine vengono create al volo, con links, numeri di pagine interni, pubblicità etc.

Ma facciamo un passo indietro...


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Macchina da scrivere ricorsiva

Martedì, 1 agosto 2006

I titoli di questa template de Serendipity (il software che gestisce il Blog) sono fatti in Flash. Grazie ad un noto script di Deconcept, il contenuto dei titoli, sebbene in flash (notoriamente indigesto ai motori di ricerca), viene correttamente indicizzato. Ovviamente il contenuto è dinamico e viene generato automaticamente dal software del Blog. Tramite una variabile, viene passato a Flash (swf) che crea l'effettino tipo macchina da scrivere.


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Aironi

Venerdì, 28 luglio 2006

Questa sarebbe dovuta diventare l'illustrazione per l'etichetta di un vino. Il vino esiste ancora, questa etichetta, evidentemente, no. Le ipotesi grafiche, come spesso accade, erano tre, ma questa è l'unica con un'illustrazione che valesse la pena di essere recuperata. Vedo con (dis?)piacere che i due aironi, pur asciugati, sono stati però usati tali e quali...come era del resto in uno degli altri layout.

Le creazioni, se come i figli sono spesso ingrate, come questi dan piacere a vederle andare sulle loro gambe.

Aquarello su carta e computer

aironi

 
 

Costruire il reale (1)

Martedì, 25 luglio 2006

Sei sauintrcmee ccapae di crnmderpoee qsuai ttute le plraoe utase in qsetuo tseto e sctumiearne il sigcifainto glarenee sbebnee smebri strctio in un ligugiagno esxettarrtrree.

Come è possibile? Prova a pensarci. Quando leggi, cosa fai? Ricevi dei dati in ingresso e li trascrivi su una lavagna vuota nella testa? O parti cercando comuque di dare un senso all'accozaglia di lettere, pensando a priori che un senso ci debba essere? Leggi le lettere, le parole o l'intera frase tutta insieme? O salti da un livello all'altro continuamente? Queste capacità possono essere simulate o, in altri termini: è possibile scrivere un programma che fa quello che fai tu in questo caso? Da dove partiresti per scrivere un programma simile?

Per adesso basta domande. Questa è la prima puntata di spigolature di filosofia impertinente in cui, ligio al sottotitolo del blog, spazierò fra percezione, ontologia e ideologie, passando per paradossi e zen.